PROGETTO DI / Matilde Arduini
per il Politecnico di Milano A.A.2012/2013
 
Partendo dall'analisi reale di due casi studio, si è avviato un ragionamento intorno alla progettazione di ausili tecnologici per gli anziani. Si è provato a ribaltare la prospettiva consueta: progettare pensando alle potenzialità piuttosto che ai deficit. Il progetto si identifica in una proposta alternativa di accesso alla rete, ottenuto dall'interazione con una periferica, attraverso una sequenza di gesti concreti.
 
 
 
 
I punti di partenza del progetto sono:
• Il ragionamento intorno alla tecnologia, previsto dal workshop
• La scelta di concentrare il progetto su una cosiddetta “categoria sensibile” di utenti
Da questo si è poi scelto di ragionare sul personal computer, e in particolare l’accesso al web. Parallelamente si è scelta la categoria degli anziani, e in particolare il concept è stato sviluppato intorno a due casi studio.
 
 
 
 
Gli aspetti interessanti del mondo della rete per gli anziani sono molteplici;
tuttavia le considerazioni di partenza da cui si è sviluppato il progetto sono fondamentalmente tre:
• La possibilità di fruire di contenuti diversi da quelli solitamente offerti dai media classici
• L’opportunità di scegliere tempi e modi di fruizione dei contenuti
• L’avere dei contenuti sempre aggiornati in qualsiasi momento
 
 
 
 
Per quanto riguarda i casi studio, ho scelto di concentrare l'analisi sulle mie due nonne:
N1 – Regina, 92 anni
Prima di 7 fratelli, ha iniziato a lavorare a 12 anni, ha lavorato in diversi negozi, è vedova e fa la casalinga.
N2 – Agnese, 81 anni
Ha studiato fino a 16 anni, ha iniziato a lavorare come calzolaia presso un artigiano, è sposata.
 
 
 

Altro elemento fondamentale nella formulazione della mia proposta progettuale, è stata l’osservazione
diretta di un’interazione tra le due utenti e un oggetto tecnologico
. Interazione decisamente problematica.
A entrambe è stato comprato lo stesso telefono, un modello appositamente studiato per utenze con deficit di tipo sensoriale.
 
Mi sono quindi chiesta quale poteva essere una delle ragioni che aveva spinto i progettisti a pensare il telefono in quel modo. La risposta che ho trovato è che nella progettazione del telefono venivano considerati solamente i
punti deboli
della categoria per cui si andava a progettare (Abbassamento di vista e udito, poca capacità mnemonica, ecc.).

 
 
 
 
Questa mappa presenta alcune qualità generiche, (proposte anche in senso provocatorio, in quanto insolitamente collegate a persone anziane) esemplificate in azioni concrete, che determinano i punti forti da cui ho sviluppato il concept.
 
 
 
 
L’elemento chiave del concept è l’idea di potenziare l’interazione fisica con la macchina.
La tastiera nasce anche da una provocazione, creare un interazione che sia il contrario del tecnologico.
Da una parte ritornare al tasto (come bottone/pulsante) una sorta di anti-touch screen. Dall’altra la forma
dei tasti mira a creare un prodotto discontinuo, caldo, interessante dal punto di vista tattile.
 
 
 
 
In conclusione penso che sia stato molto interessante provare per una volta a progettare senza porsi limiti,
basandosi sulle proprie esperienze e sensibilità.
Credo che il frutto di questo modo di progettare possa essere considerato come un'intuizione: qualcosa di non
parametrizzabile una volta formulato ma che potrebbe fungere da base per sviluppare progetti strutturati.
 
 
 
CATANÀI
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